Giornata mondiale per gli animali da laboratorio: stop alla sperimentazione
Scritto da Beatrice Manocchio il Aprile 24, 2025
Il 24 aprile è la Giornata mondiale per gli animali da laboratorio, un evento volto a fare riflettere sull’uso degli animali nella ricerca scientifica e promuovere alternative più etiche e scientificamente valide. In Italia e in Europa sono avvenuti molti progressi legislativi che, però, non hanno fermato gli esperimenti su animali. Essi, infatti, continuano e non portano a risultati utili per l’uomo.
Giornata mondiale per gli animali da laboratorio, qual è la verità sulla sperimentazione
L’ultimo rapporto dell’Eurispes ha riferito che l‘82,7% degli italiani considera inaccettabile l’uso degli animali nella ricerca. E allora come mai tali esperimenti continuano ad aumentare? Nel 2024 in Italia sono stati utilizzati oltre 482.000 animali per fini sperimentali, tra cui macachi, ratti, cani e furetti. Essi sono spesso sottoposti a test dolorosi e invasivi e nella maggior parte dei casi gli esiti non sono trasferibili all’essere umano.
L’impegno della LAV
La Lega Anti Vivisezione (LAV) è in prima linea nella lotta contro la sperimentazione animale. La LAV promuove lo standard internazionale “Stop ai test su animali”, che vieta l’uso di animali nei test cosmetici e nei prodotti per la casa, come detersivi e deodoranti per ambienti .
Tuttavia, il divieto europeo dei test su animali per i cosmetici non ha limitato tali esperimenti, anzi, molti prodotti per la pulizia domestica continuano a essere testati su animali. Pertanto, la LAV ha lanciato la campagna #cleanupcruelty per chiedere che venga esteso il divieto anche ai prodotti di detergenza per la casa.
Alternative alla sperimentazione animale
Sebbene la sperimentazione animale sia ancora attiva, vi sono dei metodi alternativi che possono limitarle e dovrebbero essere considerate maggiormente rispetto a tali esperimenti. Le alternative sono i test in vitro su colture cellulari umane, molto più rapidi e meno costosi, più affidabili anche per prevedere gli effetti sui consumatori. Sono tante le aziende che hanno iniziato ad adottare politiche cruelty-free, affermando, dunque, che è possibile produrre cosmetici e detersivi senza dover ricorrere per forza ai test sugli animali.